ceci secchi
Sapori

I ceci

Ospiti fissi sulle tavole di europei, indiani, mediorientali e africani, i ceci sono senza dubbio tra i legumi più conosciuti al mondo.
Il motivo per cui vengono consumati da millenni (si parla di qualcosa come 8000 anni!) è talmente intuitivo da risultare quasi banale: sono buoni, fanno bene e – fattore non trascurabile – costano poco.
Facili da reperire, da conservare e da cucinare, questi semi dal sapore delicato possono essere sfruttati per la loro consistenza cremosa e per la capacità di rendere corpose e legate preparazioni complesse, dando origine a un elenco quasi infinto di pietanze gustose e nutrienti.

Origine
Pare che il cece si sia inizialmente sviluppato nella Turchia sud-orientale e nell’adiacente parte della Siria, salvo poi diffondersi e venire domesticato in gran parte delle aree geografiche interessate da clima caldo tendenzialmente secco.
Sembra che oggi le tipologie più comuni di questa pianta appartenete alla specie delle Fabaceae (o Leguminose) non esistano più allo stato selvatico. Tuttavia, proprio perché predilige temperature elevate, il cece è largamente coltivato in vaste zone del mondo. La sua forza sta nelle lunghe radici, che possono arrivare anche a 120 cm, consentendogli di resistere egregiamente a periodi anche prolungati di siccità.

Storia e Curiosità
Le testimonianze storiche riguardanti la presenza di questo legume sulle tavole del mediterraneo fin dai tempi più antichi si sprecano. Basti pensare che uno dei più illustri oratori della storia, Marco Tullio Cicerone, assunse questo cognomen grazie a un’escrescenza che ricordava un cece – cicer, appunto – cresciuta sul naso di uno dei suoi antenati.
Oggi sappiamo che non erano solo gli antichi greci e romani, che amavano gustarli all’interno di zuppe o fritti, a consumare questo salutare legume.
Pare, infatti, che fosse largamente diffuso anche nell’antico Egitto oltre, chiaramente, al vicino Oriente. Il nome con cui la comunità scientifica si riferisce a questa pianta annuale, Cicer arietinum L., evidenzia immediatamente un’altra curiosità. La forma del seme nella tipologia rostrata, più utilizzata in Italia, cosi come nel vicino Oriente, ricorda infatti la testa di un ariete da cui, appunto, il termine arietinium.

Utilizzo
La varietà di cece più coltivata – che prende il nome di Kabuli – nella maggior parte dei casi assume un colore crema chiaro ed è caratterizzata da una buccia sottile. Grazie alle sue dimensioni e alla consistenza pastosa, questo tipo di cece si presta ad essere consumato anche intero ed è perfetto per preparare zuppe, creme, stufati o snack croccanti. La seconda tipologia più comune, che prende il nome di Desi, ha i semi più piccoli e ruvidi, spesso rossastri, verdi o neri. La buccia è più spessa e ha un colore più intenso, probabilmente dovuto a una concentrazione maggiore di fenoli. È meno utilizzata in occidente ma comunque molto diffusa, più adatta di quella “a testa di ariete” ad essere polverizzata e ridotta in farina, consentendo di realizzare diversi saporitissimi impasti.

Composizione e valori nutrizionali
Conosciuti nella tradizione popolare come “la carne dei poveri”, l’alto contenuto di proteine vegetali nei legumi non è certo un segreto, soprattutto per chi sceglie di seguire un regime vegetariano o vegano. Tuttavia, oltre a una composizione proteica che supera il 20%, ci sono molti altri motivi per cui inserire i ceci nella propria dieta è una buona idea.

La consistente presenza di potassio (si parla di circa 300 mg per ogni 100 g) in questi semi aiuta a mantenere la pressione sanguigna bassa, migliorando la salute cardiaca e diminuendo il rischio di infarto. Secondo alcuni studi, poi, grazie alla presenza di folati e selenio, i ceci potrebbero aiutare il corpo ad attuare meccanismi di difesa nei confronti della formazione o della crescita di alcuni tipi di cancro. Consumarli regolarmente garantisce l’assunzione costante di fibre, utili al nostro corpo per eliminare sostanze nocive e per tenere sotto controllo malattie come il diabete di tipo 1 e 2. Inoltre, chi fra noi è affetto da fame cronica o, semplicemente, cerca un alleato salutare per prolungare il senso di sazietà dopo i pasti troverà in questo tipo di legume un aiuto prezioso. È però importante ricordare che è meglio evitare il consumo di ceci crudi, che potrebbero causare intossicazioni anche gravi.

Puoi usare i ceci per preparare:
-Falafel
-zuppe e minestre
-snack speziati fritti o al forno
-Hommos

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